Atlante dell'architettura italiana degli anni '50 e '60. Figure, Forme, Tecniche costruttive.

Scheda n. 162

Architetto:Calini Leo, Montuori Eugenio
Ingegnere:Musmeci Sergio
Opera:Stabilimento Raffo
Data inizio:1956
Data fine:1956
Luogo:Pietrasanta (Lucca)
Tipo edilizio:copertura, stabilimento industriale
Tipologia Strutturale:soletta corrugata
Sistema costruttivo:c.a.
Impresa:
Bibliografia:S. Musmeci, Copertura pieghettata per una industria a Pietrasanta, in "L'architettura cronache e storia", n.52, febbraio 1960, pp. 710-713.
Descrizione:Questo stabilimento offre un esempio di copertura in soletta sottile autoportante che si aggiunge ai molti altri di questi ultimi dieci o quindici anni, e che da questi non si distingue particolarmente per le dimensioni o per altra caratteristica strettamente tecnica. Se qualche cosa vi può essere di interessante e di diverso in questa struttura, e' forse il tentativo di ricercare il filo conduttore di un pensiero statico capace di determinarne le caratteristiche formali. In generale il pensiero statico da cui sono scaturite tutte le realizzazioni di questo tipo (volte sottili curve o scatolari) e' l'idea elementare che una soletta ondulata o corrugata e' irrigidita in modo tale da divenire autoportante o resistente per forma... Ciò chiarisce perche' le volte sottili, che sono giustamente considerate fra le strutture più moderne e, in particolare, più aderenti alle possibilità del c.a., difficilmente siano occasione per una vera architettura strutturale, intesa come architettura che trovi i propri mezzi espressivi unicamente o prevalentemente nel fatto statico. Le sole proprietà spaziali e plastiche sono più che sufficienti a motivare l'architettura, e le volte sottili consentono una grande libertà compositiva su questo piano. Lo stabilimento Raffo doveva essere costruito con rapidità e sopratutto con una spesa ridotta. Non doveva soddisfare praticamente ad altre esigenze se non a quelle statiche precisate dalle luci libere che bisognava realizzare. Era quindi un'occasione favorevole per effettuare una specie di "esperimento" nel senso che si e' detto: vedere fino a che punto una volta sottile può esprimere con la sua forma il suo stesso equilibrio statico. Si e' progettata una copertura in soletta sottile gettata in opera su cassaforma in legname e destinata a rimanere in vista. Si e' ritenuto più semplice costruttivamente comporre la struttura con tratti di soletta piana dello spessore di 10cm. Nel c.a. le tensioni sono incanalate nei fasci di ferro delle armature principali, e poiche' queste tendono a localizzarsi in certi spigoli, e' naturale che si cerchi di mantenerli il più possibile diritti e continui. Sono questi spigoli che debbono collegare geometricamente le varie parti della struttura come un traliccio rigido di linee. L'intuizione che lungo esse corra una tensione cotribuisce a fissare la forma della volta, togliendole il senso dell'arbitrarietà. La compressione e' stata invece sempre mantenuta in tratti di soletta larghi in modo da consentirne la diffusione e, anche qui, con l'intenzione di rendere espressa questa caratteristica.
Redattore scheda:Skansi Luka
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